Una suggestiva rassegna di fotografie di Luca Chistè e Michele Vettorazzi, proposta da Ambiente Trentino al Museo di Scienze di Trento.
di Donatella Pedrotti
Parlare di alberi per esteso significa parlare di natura. In questi vegliardi del regno vegetale si rispecchia tutta la bellezza, la vitalità e la sublime saggezza della natura. L’albero da sempre è catalizzatore del nostro immaginario per la sua grande carica simbolica ed evocativa. Affonda le radici nella profondità oscura della terra, e apre le fronde alla luce danzando con l’aria: l’albero è la sintesi delle tensioni opposte ed estreme che governano la vita. È rappresentazione vivente della ciclicità del tempo: sia di quello breve che si consuma nel succedersi di giorno e notte e nelle stagioni, come anche del respiro lungo che alterna vita e morte. La venerabile e lunga vita degli alberi, fa di essi i testimoni di memorie antiche.
Il bosco poi è luogo per eccellenza misterioso e fiabesco, iniziatico e magico, dove ci si può perdere o ritrovare.

La valenza dell’albero non investe solo l’aspetto simbolico, ma anche quello della nostra esistenza quotidiana: possiamo ben dire che un albero ci accompagna dalla culla al nostro rientrare nel grembo della terra. Dagli alberi dipende l’aria stessa che respiriamo, e la sicurezza dei nostri territori. Spesso sconsideratamente ce ne dimentichiamo.
Un tema vasto e affascinante quello dell’albero con il quale Luca Chistè e Michele Vettorazzi hanno scelto di confrontarsi attraverso il mezzo fotografico e le loro capacità espressive.

Le immagini che proponiamo sono frutto del lavoro di due fotografi trentini, Luca Chistè e Michele Vettorazzi, dal grande talento e dalla generosa passione. Mettono a confronto le loro sensibilità ed abilità tecniche, ma soprattutto i due linguaggi della fotografia: colore e bianco e nero.
Entrambi hanno una lunga esperienza e padronanza del mezzo espressivo, legati da amicizia e collaborazione in imprese fotografiche e da alcuni anni nella proposta di corsi di fotografia. Luca Chistè esprime un’elegante bianco e nero che affascina per la grande attenzione ai dettagli, alle textures, alla ricchezza di toni. L’espressione è contenuta e riflessiva, equilibrata nei contrasti mai eccessivi o drammatizzati, ma piuttosto mediati dalle preziose sfumature di grigio. Michele Vettorazzi offre dei raffinati contrasti di toni accesi, su tessiture grafiche che talvolta ci sorprendono per il loro scivolare verso l’astrazione, concentrandosi su particolari, tagli insoliti, enfatizzazione del colore verso tonalità sature.
Entrambi lavorano con grande attenzione all’eccellenza del risultato: tecnicamente ineccepibile, ma anche espressivo e fedele all’intenzione di restituire della porzione di immagine catturata, il senso e la sostanza. Sono immagini che coinvolgono e commuovono, dove la bellezza e il rigore formale vogliono testimoniare l’affetto e il rispetto e muovere alla contemplazione.