Foto e video on the road da Trento a Bolzano

di Stefano Albergoni

Un’indagine di paesaggio che nel tempo si è trasformata in strumento di collaborazione, analisi e riflessione per le due comunità cugine di Bassa Atesina e Rotaliana e per i due comuni di Trento e di Bolzano. Torna “A nord di Trento, a sud di Bolzano”, con un focus sui paesaggi umani contemporanei e un concorso fotografico per i giovani dai 14 ai 20 anni.

L’acronimo ANTASB, per alcuni addetti ai lavori, sta diventando una parola appropriata per definire il tratto di valle dell’Adige che collega Trento a Bolzano. ANTASB comprende le periferie nord e sud dei capoluoghi, quelle che ovviamente si integrano con le terre di mezzo vitate rappresentate oggi dalla Comunità Rotaliana-Königsberg e dalla Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina.

Alla sua terza edizione, il progetto culturale “A nord di Trento a sud di Bolzano” (ANTASB) ha preso forma su iniziativa delle sezioni di Trento e di Bolzano dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e di Ambiente Trentino e con la collaborazione, oltre alle due comunità già citate, dei comuni di Trento e di Bolzano e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Le terre di confine sono terre complicate: da subito (era il 2012) i responsabili del progetto hanno cercato la collaborazione e il confronto tra tutti gli enti rappresentativi di questo territorio geograficamente compatto e per lungo tempo istituzionalmente coeso, per contribuire alla riformulazione e alla valorizzazione del senso di identità territoriale nella diversità linguistica. Anche ai numerosi partner provenienti dal mondo universitario, dagli Ordini professionali, da associazioni culturali, coinvolti nelle iniziative ANTASB, viene chiesto di condividere questi principi, traducendoli in un lavoro di ricerca critica e interdisciplinare propositiva.

Le indagini fotografiche fin qui condotte si sono concentrate sul paesaggio (o da esso sono partite), perché il paesaggio esprime in modo dinamico l’identità dei luoghi e delle loro popolazioni. Capire come stiamo trasformando i nostri paesaggi, e come siamo da essi trasformati, obbliga ad uno sguardo d’insieme su terre che raramente sono state oggetto di studi unitari, quasi sempre poi focalizzati sui temi ineludibili del confine e della separazione amministrativa.

Dopo l’analisi delle forme urbanistiche e architettoniche della prima edizione (2012-2013); lo studio del paesaggio vitivinicolo condotto nella seconda (2013-2014), la terza edizione (2015) volge lo sguardo all’umanità che abita e co-partecipa alla modellazione del territorio a nord di Trento e a sud di Bolzano. Il titolo è “Paesaggi umani” e quest’anno, come novità di progetto, si è chiesto di aggiungersi ai fotografi un regista affermato come Michele Trentini.

“Il reportage video e fotografico rappresenta l’interpretazione per immagini dei luoghi oggetto della testimonianza identitaria dei cittadini, prima ancora che una comunicazione degli usi che se ne fanno, “ afferma Giovanna Ulrici, presidente di INU Trentino e coideatrice del progetto fin dai suoi inizi: “le immagini ci permettono di osservare con uno sguardo “altro” i luoghi e i non luoghi che compongono lo spazio collettivo, usato e vissuto. La scelta di questo strumento conoscitivo e interpretativo non verbale per immagini intende facilitare la comunicazione multiculturale e si appoggia sulla sensibilità interpretativa etno/sociologica e di paesaggio urbano dei fotografi selezionati.”

Il trentino Pierluigi Cattani Faggion si è occupato di “Persone in movimento”. Il territorio ANTASB è un corridoio di flussi importanti. Un tempo era il fiume Adige, oggi i principali si chiamano A22 e Ferrovia del Brennero e le persone che vi hanno a che fare sono per la maggior parte in transito per trasportare merci, per altre forme di lavoro o per turismo. C’è anche un vasto fenomeno di pendolarismo dalle terre di mezzo della Rotaliana e Bassa Atesina-Oltradige verso i due capoluoghi.

Vie e strade, piazze e parchi raccontano storie di vita e descrivono il mutamento delle abitudini e degli stili di vita nella società contemporanea. Questo tema, sintetizzato in “Forme della socialità e paesaggi urbani” è stato assegnato a due fotoreporter esperti come il trentino Alessio Coser e il sudtirolese Heinrich Wegmann. Entrambi hanno provato a rispondere alle seguenti domande: come e dove si esprime oggi la socialità sul territorio? Come stanno cambiando gli ambiti tradizionali di incontro comunitario? Come vengono usati gli spazi pubblici all’aperto?

Il rapporto tra persone e territorio si esprime anche attraverso la mediazione di operatori, spazi e strutture organizzati direttamente o indirettamente dall’ente pubblico per le categorie protette o bisognose di cura e assistenza come bambini e anziani non autosufficienti. In questo più delicato ambito ha svolto la sua indagine visiva la bolzanina Silva Corvetta.

Fotografia di Silva Corvetta
Fotografia di Silva Corvetta – A nord di Trento, a sud di Bolzano. Paesaggi umani (2015)

A completare l’esposizione e il lavoro di indagine 2015 i tre video di Michele Trentini. “Sul confine: i volti del cibo”: persone che vendono diversi tipi di alimenti si presentano utilizzando la loro lingua madre e una seconda lingua. Non solo italiano e tedesco, non solo pizza e speck, ma un’umanità multilingue e “multisapore”, specchio di un paesaggio umano complesso. “Sul confine / in treno” è un viaggio che parte dalla periferia di Trento e raggiunge quella di Bolzano. Osservando dal finestrino, la neve appena caduta sembra dare al paesaggio umanizzato un senso di uniformità e di leggerezza. “Sul confine / in auto” è un viaggio in autostrada tra Trento e Bolzano. L’asfalto scorre rapido e ininterrotto di fronte a chi guida. Tuttavia qualcosa di inatteso lo costringe a confrontarsi con il senso del confine e del limite.

I testi multidisciplinari che si trovane sul catalogo attingono all’esperienza e competenza in materie sociali, antropologiche ed urbanistiche di Vittorio Curzel, Peter Morello, Marta Villa, Chiara Rossi e Bernhard von Wolghemuth. I loro scritti danno un’ossatura portante all’osservazione delle genti, appartenenti a queste terre da generazioni o pochi anni, sotto l’aspetto culturale, dei legami e delle forme di uso e di rappresentazione dello spazio che abitano, dei bisogni e delle risorse umane.

La mostra è stata inaugurata a maggio negli spazi espositivi della Cassa Rurale di Mezzocorona. Dopo un secondo allestimento nelle sale del Museo Usi e Costumi della Gente Trentina tenutosi in giugno, i paesaggi umani a nord di Trento e a sud di Bolzano sono pronti a viaggiare per il territorio in almeno quattro eventi già programmati a Gardolo, Lavis, Bolzano e facoltà di Sociologia a Trento.

Iniziativa collaterale del progetto è un concorso rivolto alla popolazione giovanile per la raccolta di fotografie digitali (catturate anche con smart phone e tablet) a testimonianza dei “luoghi del cuore”. L’intento è quello di disegnare una mappa emotiva del territorio. Le immagini pervenute, opportunamente selezionate, saranno rese fruibili al pubblico nel corso delle esposizioni e daranno vita ad un’apposita pubblicazione che seguirà il catalogo (vai sul sito per avere più informazioni).