di Francesca Zanini Da Bolentina, frazione spopolata di Malè, si gode un panorama unico e si respira la storia solandra. Percorrendo la strada statale che porta verso l’alta Val di Sole, nel tratto tra Malè e Monclassico, non si può non gettare l’occhio a una chiesetta isolata e arroccata sulle pendici della montagna, che scende sul versante destro della vallata. È la chiesa di San Valentino, del piccolo paese di Bolentina, frazione dell’abitato di Malè. Questo borgo solandro è tanto poco conosciuto, quanto molto particolare. Poche parole sono state scritte su Bolentina ed è forse proprio questo che lo rende così affascinante. Si raggiunge attraverso una deviazione di circa 5 km da Malè, posta sul lato nord-est del paese, mediante una strada scoscesa e una serie di tornanti. La frazione è posta a circa 1200 metri di altitudine e un tempo era collegata al fondovalle soltanto tramite una mulattiera. Al centro di Bolentina si trova la piazza inclinata, circondata da tipiche costruzioni rurali, molte delle quali in legno, che le fanno mantenere ancora l’aspetto dei paesi di una volta. Proseguendo lungo la strada che percorre il modesto nucleo urbano, si giunge alla caratteristica chiesa di San Valentino, eretta al di fuori dall’agglomerato di case. La chiesa serve anche Montes, altra frazione di Malè, di dimensioni minori e posta a ovest di Bolentina. Costruita probabilmente intorno a un villaggio fortificato preistorico, si hanno notizie della sua presenza già nel XIII secolo e la data di consacrazione risale al 1474. Durante il XV secolo è stata edificata nelle forme attuali e anche ampliata nel 1533. Nel periodo più fiorente di Bolentina, cioè agli inizi del ‘900, essa costituiva il cuore del villaggio, mentre ora si pone tra i beni storici e ambientali più suggestivi della Val di Sole, sia come costruzione artistica, ma soprattutto come
di Francesca Zanini Da Bolentina, frazione spopolata di Malè, si gode un panorama unico e si respira la storia solandra. Percorrendo la strada statale che porta verso l’alta Val di Sole, nel tratto tra Malè e Monclassico, non si può non