di Luca Chistè
Vi presentiamo alcuni scatti tratti dalla rassegna fotografica “Karhu-Orso. Il respiro della foresta”, di Massimo Vettorazzi, fotografo e naturalista trentino. Quattordici immagini fine-art di rara espressività e bellezza, dedicate al tema dell’orso.
Massimo Vettorazzi s’interessa agli orsi e a tutto ciò che li riguarda praticamente da sempre. Abile alpinista, amante della montagna e della natura, quella degli orsi è una passione che ha radici molto profonde e la restituzione fotografica operata con questa selezione di immagini, non può essere disgiunta dall’humus culturale e dalle competenze (tecnico/fotografiche e naturalistiche) che le hanno rese possibili. Le fotografie della rassegna, due delle quali riprese in Trentino con l’ausilio delle cosiddette “foto-trappole”, sono costituite da scatti ripresi prevalentemente in Finlandia e Slovenia ed offrono un chiara relazione fra il contesto naturalistico – con alcuni scatti di indicibile bellezza – e gli orsi che lo popolano.
Racconta l’autore: “Ho girato in lungo e largo le terre dell’orso, qui come in Slovenia, in Abruzzo, in Finlandia, in Spagna alla ricerca di questo animale. Ho studiato e letto moltissimo sull’argomento e ho ben chiaro cosa bisogna fare in un incontro ravvicinato con un orso (cosa che è mi è successa sia in Trentino che in Slovenia, regalandomi emozioni uniche). Nel caso di un assalto all’uomo il protocollo è chiaro: quell’individuo va rimosso dal territorio. In tutte il mondo casi simili vengono gestiti più allo stesso modo. La strada per la convivenza tra uomo e orso era e rimane lunga e tortuosa, irta di ostacoli e di scelte impopolari, ma come uomini, che ci consideriamo specie superiore e con i mezzi che abbiamo a disposizione, abbiamo l’obbligo morale di percorrerla”.
La rassegna, oltre alla proposta delle immagini in sé e per sé, offre uno stimolo di riflessione per alimentare, oltre ogni inutile polemica, quel processo dialettico che vede confrontarsi, in un territorio fortemente peculiare e in gran parte antropizzato come quello del Trentino, l’uomo e l’orso.
Nel rispetto per la natura, e di questa specie animale in particolare, troviamo espressa tutta la sensibilità di Massimo Vettorazzi che, proprio attraverso questi scatti, ci dimostra, ove ve ne fosse ancora bisogno, quanto sia fragile e delicato il rapporto fra l’ambiente naturalistico e l’uomo. Soffermarsi su queste fotografie è un tributo che va oltre il dato estetico, l’aspetto emozionale o, ancor più, quello tecnico collegato alle riprese. E’ un esercizio di partecipata ed empatica coscienza civile a favore del dialogo e del rispetto fra le specie animali, ivi incluso l’uomo, che popolano il pianeta.
Le stampe fine-art della rassegna sono state eseguite da Phf Photoforma su file digitali ripresi e post-prodotti dall’autore.