Con l’inizio della bella stagione numerosi uccelli cominciano a preparare il nido e, i più precoci, depongono le uova. Alcuni appartengono a specie che resistono al freddo senza problemi, altri sono in grado di trovare fonti di cibo anche in questo periodo, altri ancora depongono le uova più volte all’anno e sono quindi costretti a cominciare le attività riproduttive quando l’inverno non è ancora finito.
di Filippo Zibordi
Tutti gli uccelli che nidificano alla fine dell’inverno mettono al mondo dei piccoli quando l’ambiente è ancora piuttosto ostile ma, superato il periodo critico, i giovani potranno contare su una lunga stagione favorevole ed avranno così più tempo per crescere e svilupparsi prima dell’arrivo dell’autunno. Eccone alcuni, rari o comuni, che si possono avvistare anche in Trentino.
Airone: vive nei pressi di laghi e fiumi, utilizzando tutti gli anni lo stesso nido: una piattaforma di rami costruita sulla sommità di un albero in prossimità dell’acqua. Il maschio conquista la femmina portandole rametti e fronde che essa utilizza, sistemandoli con il becco, per rendere il nido più solido. Quando la costruzione è terminata – tra la metà di febbraio e l’inizio di marzo – avviene l’accoppiamento, ma le uova (in media da 3 a 5) devono essere covate per 3-4 settimane prima della schiusa e i pulcini, accuditi da entrambi i genitori, rimangono nel nido fino alla metà di aprile.
Gufo comune: non costruisce il nido ma si appropria di quelli abbandonati da altri uccelli o delle cavità degli alberi utilizzate dagli scoiattoli. Si accoppia intorno alla fine di febbraio e dopo pochi giorni depone 4 o 5 uova, a giorni alterni. Solo la femmina si occupa della cova mentre il maschio provvede, una volta che i pulcini sono nati (dopo circa un mese), a procurare il cibo per tutta la famiglia, che rimane unita per più di 3 settimane prima che i piccoli possano prendere il volo.
Merlo: la stagione riproduttiva di questo uccello, comune anche in città, comincia all’inizio di marzo, quando la femmina prepara il nido con qualunque materiale abbia a disposizione. La cova delle uova (in genere 4-5) dura tra gli 11 e i 17 giorni e dopo sole 2 settimane i pulcini sono in grado di abbandonare il nido, anche se per qualche tempo continuano ad essere nutriti dai genitori. Questa rapidità nello sviluppo dei piccoli permette ai merli di produrre altre 2 o 3 covate prima dell’inverno successivo.
Germano reale: si riproduce nei pressi di qualunque raccolta d’acqua sufficientemente grande (ad esempio laghi, stagni o paludi) a partire da febbraio inoltrato. Non costruisce un vero e proprio nido, ma depone le uova (10 o 12) direttamente sul terreno, nascoste tra la vegetazione. I pulcini, che nascono dopo 28/29 giorni di cova coperti di piume marroni scure e gialle, si immergono in acqua subito dopo la schiusa e vengono accuditi dalla madre.
Crociere: nutrendosi dei semi delle pigne, che maturano verso la fine dell’inverno, ha a disposizione molto cibo quando per gli altri animali la brutta stagione non è ancora finita e può quindi nidificare prima di tutti, di solito nei pressi di boschi di conifere. Depone 3-4 uova, una per giorno, che la femmina cova per poco più di 2 settimane. Lo sviluppo dei piccoli è però abbastanza lento, dato che i pulcini sono completamente dipendenti dai genitori per i primi 2 mesi di vita.
Gipeto: è un animale monogamo, le cui coppie, che occupano costantemente un territorio, depongono due uova tra gennaio e febbraio. Il nido, grande e poco profondo, è costruito su un ripiano roccioso, entro cavità o caverne su pareti rocciose a strapiombo. Non nidifica in Trentino, ma nelle province limitrofe: grazie alla grande abilità nel volo, è però possibile avvistarlo durante tutto l’arco dell’anno, più frequentemente in tardo inverno.
Cornacchia: la costruzione del nido comincia in marzo, o addirittura prima per gli individui che vivono a stretto contatto con l’uomo, e la riproduzione tra aprile e maggio. Le coppie che nidificano a stretto contatto depongono però le uova nello stesso periodo, probabilmente per evitare che pulcini e uova possano essere predati dalle cornacchie vicine. La cova dura infatti da 17 a 22 giorni e i piccoli rimangono indifesi nel nido per più di un mese prima di poter volare dietro ai genitori.