Io, la Drosera e il Tritone alpestre…
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Margherita, 12 anni, ha partecipato con suo padre a un’esperienza organizzata da Ambiente Trentino al Lac dal Védes in Val di Cembra. Ci ha poi inviato questo racconto, che pubblichiamo molto volentieri.

di Margherita Pilati

Questa mattina mi sono svegliata presto, sono rimasta nel letto a guardare il soffitto… sapevo benissimo che avevo promesso al mio papà che quel giorno lo avrei accompagnato ad una delle iniziative di Ambiente Trentino. La voglia era poca, ero stanca e di alzarmi non volevo sentirne nemmeno parlare ma come ben sapevo una promessa è una promessa e a malavoglia mi sono diretta a fare colazione.

Una volta preparati io e il papà siamo saliti in auto e ci siamo avviati verso la Valle di Cembra.

Durante il viaggio il papà mi ha spiegato che saremmo andati al “Lac dal Védes” a vedere le piante insettivore in compagnia di un gruppo di persone e di un’esperta guida. Lì è cominciato a nascere in me un po’ di interesse e da assonnata e annoiata quale ero sono scattata sull’attenti. Mentre viaggiavamo il papà mi ha continuato a parlare dell’iniziativa e io lo seguivo con rapito interesse e senza nemmeno accorgermene ecco che eravamo arrivati ai Masi di Grumes.

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Scesa dalla macchina ero esattamente all’opposto di quando ero salita: ora ero felice e scattante. Davanti al bar ristorante “Casèl dei Masi” (dove mi sono bevuta un buon latte caldo e dalle cui cucine usciva un profumino niente male di cose buone!) abbiamo incontrato gli altri partecipanti, in tutto una decina. Tra loro c’era Danio, il divulgatore ambientale che ci avrebbe accompagnati per tutta l’esperienza. Lo trovai subito simpatico e divertente.

Radunato tutto il gruppo siamo partiti per l’avventura e io ero molto eccitata. Il sentiero non era per nulla complicato e nemmeno ripido, era costeggiato da grandi e frondosi pini e faggi, il sottobosco era costituito da felci e bassi arbusti e ogni tanto vi erano delle chiazze di fiori o funghi. Ogni colore, ogni odore era una scoperta e poter posare i piedi sulle foglie secche era fantastico. Il gruppo camminava spedito ma presto Danio ci impose una brusca frenata. Si era fermato ad ammirare con estremo interesse un vecchio tronco marcio sul bordo del sentiero e io lo guardavo incuriosita, non riuscivo a capire che attrattività potesse avere quel pezzo di legno marcio. Danio si mise a mostrarci che il tronco evidenziava delle buche frutto del lavoro “martellante” di un picchio nero… FANTASTICO!

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In una volta sola avevo compreso due lezioni:

  1. “La bellezza sta negli occhi di chi guarda”

  2. “Mai dubitare delle guide” ^_^

Da quel momento, per tutta la giornata mi sono piazzata vicina a lui e ascoltavo rapita le sue piccole lezioni, una più interessante dell’altra!

Chi sapeva che una specifica specie di Felce ha le radici che sanno di liquirizia? (credetemi, le ho provate!) o che alcuni tipi di cavallette hanno l’interno delle zampe rosse per spaventare i loro predatori? Oppure ancora che il nome scientifico della nostra comune “Brisa” è Boletus edulis?

Tra una cosa e l’altra stavamo raggiungendo la torbiera che ospitava le piante insettivore. Ma prima di arrivare abbiamo fatto un’altra grande scoperta, infatti abbiamo trovato un… Tritone!! Ma non quello dei cartoni animati, marito delle sirene, un Tritone alpestre vero!! sembrava una lucertolina ma meno veloce e con il ventre rosso. Danio ci ha spiegato un mucchio di cose sul Tritone, che aveva appena lasciato l’acqua e cambiato le branchie con i polmoni, di come sarebbe presto tornato in acqua per superare l’inverno e molto altro ancora.

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Alla fine appena lasciato andare e alzato lo sguardo ho scoperto che eravamo arrivati alla torbiera. Erano due laghetti dall’aspetto fangoso circondati da una brulla e bassa sterpaglia marroncina che si staccava subito dal verde del bosco. Danio, sul bordo della torbiera, ha poi richiamato la nostra attenzione su un mucchietto di sterpaglie non molto diverso dagli altri. Mi misi a seguirlo incuriosita e eccola lì la Drosera: una vera pianta carnivora, esattamente come me l’ero immaginata, con le goccioline di colla, il colore rosso brillante, i tentacoli e tutto il resto! Solo che era minuscola…

 

Questo, se possibile, la rendeva ancora più affascinante ai miei occhi. La successiva ora l’abbiamo passata a scovare piante lungo il bordo della torbiera (dato che non volevamo inoltrarci al suo interno correndo il rischio di rovinare quel particolare ambiente…) a scovare altre piante insettivore e ad ascoltare le spiegazioni di Danio su queste e altri tipi di piante tipiche delle torbiere. Poi, anche se contro voglia, ci siamo avviati verso valle, con la testa piena di nuove conoscenze, informazioni ed esperienze.

Sì, esperienze! Perché queste righe non sono un copia incolla da Wikipedia inventate per attirare pubblico, sono la reale esperienza di una ragazzina di 12 anni che ha vissuto una giornata indimenticabile!

 

Margherita frequenta la Scuola Secondaria di Primo grado dell’Istituto Comprensivo Lavis