La quadratura del cerchio. Battisteri, fonti, e fontane ottagonali in Trentino

di Floriano Menapace

Sul modello del battistero, le fontane erano elemento centrale della comunità, luogo di incontro, collocate, solitamente, nella piazza principale. Oggi rischiano di perdere la loro funzione primitiva e nella distrazione generale, non ne vengono più mantenuti i messaggi originali.
L’acqua è la sorgente primordiale della vita, cade dal Cielo, nasce dalla Terra, sangue divino, semente del cielo, lava, purifica, rigenera, feconda, disseta. È benedetta, vergine, amniotica, spirituale, lustrale, viva, medicamentosa, minerale, termale, dolce, salata, pura, fangosa, pescosa, morta, stagnante, putrida, spumeggiante. L’acqua è purificatrice, segno del battesimo, per il corpo e per lo spirito, simbolo del passaggio dallo stato animale a quello spirituale, nell’immergervisi si compie il rito dell’iniziazione e della rinascita.

Il numero Otto è il numero dell’equilibrio cosmico, dei punti cardinali, della Rosa dei Venti, di tanti rosoni delle cattedrali romaniche e gotiche, è simbolo di giustizia. L’Otto è il numero del Nuovo Testamento: l’ottavo giorno è quello della festa, dell’ultimo giorno della creazione, della resurrezione di Cristo, quello dell’eterno ritorno, dell’infinito. Non si aggiunge al settimo giorno, quello del Vecchio Testamento, ma è il primo e l’ultimo giorno della settimana, quello della perfezione, quello dell’unione tra la Terra, il quadrato, e il Cielo, il cerchio di Dio che ha la propria circonferenza ovunque, creando in tal modo la “quadratura del cerchio”, l’Ottagono, allegoria dell’equilibrio tra la parte mortale e quella divina dell’uomo.

Con il consolidamento del Cristianesimo nasce la geometria sacra e l’architettura ne fa proprie le regole rappresentando l’invisibile, attraverso forme simboliche con le quali si rafforza l’azione dei sacerdoti e si garantisce la purezza del rito. Tra queste il Battistero: è una struttura ottagonale, in origine con vasca pavimentale per l’immersione del fedele, dove avveniva l’azione dell’immersione e dell’emersione vista come resurrezione quale evento salvifico, momento trascendentale dove il passato e il futuro si incontrano. Sul modello del battistero le fontane erano elemento centrale della comunità, luogo di incontro, collocate, solitamente, nella piazza principale. Oggi, invece, hanno assunto carattere di monumento fine a se stesso, divenendo, sovente, isole spartitraffico, rotatorie, senza più acqua, ospitano vasetti di geranio ad uso turistico: in questo modo, oltre a perdere la loro funzione primitiva, nella distrazione generale, non ne vengono più mantenuti i messaggi originali.

In Trentino, nel Lomaso, c’è la Pieve di San Lorenzo, sorta su luogo di culto pagano e documentata con reperti fin dall’Ottavo secolo, forse la più antica delle Giudicarie, che con il suo battistero ottagonale duecentesco (un tempo conservava una vasca ad immersione), l’alto campanile, il cimitero, la canonica e il fienile, rappresenta uno dei pochi esempi integri di complesso architettonico a carattere sacro, rimasto sul territorio.

Vigo Lomaso,Chiesa di San Lorenzo, veduta
Vigo Lomaso,Chiesa di San Lorenzo, veduta. Foto di Floriano Menapace

La più antica fontana ottagonale nota è quella di Levico, databile al 1553, un tempo situata nella piazza della chiesa, come quasi tutte quelle comunitarie presenti in Trentino. Si ha memoria, solo nei documenti, della possibile esistenza di esemplari a Pergine e Borgo Valsugana. Nel Tesino, a Pieve, in Piazza Maggiore ne esiste una ricostruita in queste forme intorno al 1775.

Degli stessi anni è necessario ricordare quella monumentale del Nettuno a Trento, terminata nel 1768 da un progetto dell’architetto Francesco Antonio Giongo, che gioca le forme della sua pianta sull’ottagono con l’ardita sagomatura degli specchi della vasca principale. Le datazioni si fanno talvolta complesse perché il motivo architettonico risulta di difficile collocazione in quanto si ripete per secoli senza che siano modificati i metodi costruttivi se non per i particolari ornamentali.

Le fontane di Mezzano, in località Molarem, Cavedine, Villa Lagarina, alla quale è stato aggiunto un lavatoio, Mezzocorona, Cavareno e altre di minore entità, come quella della Biblioteca Comunale di Trento, possono essere collocate tra Sette e Ottocento.

Hanno date certe, invece, quelle di Coredo del 1851, decorata con bronzi del fonditore e argentiere Domenico Furlani nel 1857, di Mezzano paese, datata 1865, di Siror, degli stessi anni di quella di Mezzano, e, dall’altra parte del Trentino, quella in granito di Storo. Esistono anche altri esempi di fontane ottagonali recenti a Telve, a Mezzocorona, analoga per disegno ad un’altra, più antica, e a Carisolo.

Ultimo interessante collegamento tra la presenza dell’acqua e l’ottagono, è lo stabilimento termale, ormai abbandonato da tempo, eretto nel 1872, detto ”La Rotonda” di Bresimo, nell’alta Valle di Non.

Bresimo, Fonte termale, loc. Fontanel
Bresimo, Fonte termale, loc. Fontanel. Foto Floriano Menapace