Le voci dei cervi in autunno
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di Danio Miserocchi

La vita scorre lenta e tranquilla per quasi tutto l’anno, anche se nuovi lupi e nuovi branchi fanno capolino di tanto in tanto. Ci vuole ben altro, per scuotere dalla loro vita quotidiana i cervi, per distoglierli dal brucare e pascolare, e l’unica cosa che solitamente si scorge di loro è un fondoschiena color crema mentre si allontanano trottando, o al galoppo.

Di colori ora se ne incominciano a vedere altri, nelle zone di latifoglie, mentre i larici incominciano lentamente a diventare gialli dorati. Ma con l’autunno alle porte, bramiti gutturali salgono dalla gola dei maschi e riecheggiano per chilometri: è l’unico momento dell’anno in cui i loro approcci con le cerve dalle lunghe ciglia possono essere coronati da successo. Coronati come le loro fronti, ornate ormai da palchi ossei, poco tempo fa vellutati: un segnale della loro prestanza fisica, dal numero di punte variabile.

Trasformati dagli ormoni come non mai, i cervi maschi adulti, si ritrovano ora con corde vocali inspessite, e con una folta criniera che ne orna i colli. La società dei cervi, vedendoli ed udendoli non può più ignorarlo. In balia del testosterone, i cervi maschi spalmano sé stessi e i propri palchi nel fango bagnato dalla propria urina: irresistibili, e persi nel loro delirio.

 

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Un cervo bramisce nella notte, foto di Mattia Dori

Non pensiamo però che le cerve femmine siano una parte passiva che non ha scelta: ora non lo danno molto da intendere, ma sono loro il cuore della società cervina, mentre i maschi, una volta adolescenti tendono a vagare solitari, o in gruppetti di amici, come faranno per praticamente tutta la vita.

I bramiti, all’inizio dell’autunno risuonano in tutta la foresta, ma i cervi scelgono le radure per le loro esibizioni, soprattutto dal tramonto all’alba. Con tutta questa fatica, almeno nelle ore centrali del giorno si può riposare un poco…
Bramiti, inseguimenti, controllo dell’harem, tentativi di accoppiamento, esibizioni di minacce e battaglie impegnano i maschi dominanti, i quali aspettano l’unico giorno all’anno in cui le cerve siano ricettive alle loro attenzioni. Ah, che vita grama!

A complicare le cose ci sono i maschi satellite, coloro che, lungi dall’aver conquistato un territorio, tentano temerarie azioni di disturbo, raramente coronate da successo. Sembra che abbiano un poco la testa tra le nuvole, e fanno cose che nel resto dell’anno non si permetterebbero mai, quali il manifestare la propria presenza.
I conflitti non sempre sono degli inseguimenti, ci sono anche le marce in parallelo, a pochi metri di distanza, per confrontare la propria prestanza fisica con quella di un avversario; e se questo non bastasse, si arriva al cozzare dei palchi. Nonostante tutta la scena, di rado questi scontri sono realmente cruenti.

 

Cervo maschio in autunno nel Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A., foto di Marco Simonini

Nella magica cornice dei boschi e delle foreste autunnali, i possenti urli cavernosi che risuonano nella bruma parlano dunque di signori di un tempo ristretto, di sguardi curiosi e bramosi, di attente valutazioni, di gloria e di disperazione, e di dame con figlioli, i quali osservano gli adulti diventare piuttosto strambi.

Strano, come se non bastasse, è anche udire, per noi umani, dei colpi di tosse in mezzo a tutto ciò: i cervi stanno per diventare afoni? No di certo, sono un tipo di segnale spesso successivo al bramito, che alcuni studiosi associano ad una minaccia ulteriore all’avversario.
Non cadiamo nell’equivoco dell’attribuire loro caratteri umani guardandoli in faccia, per loro le regole sono diverse, anche se… i loro musi sono piuttosto espressivi.

Quali sono i cervi preferiti dalle cerve? Bramiti potenti e frequenti sono già una espressione importante per valutare chi li emette. I cervi rimangono pur sempre degli erbivori sospettosi, anche se ora lo sono meno.
Maggiore è il silenzio che riusciremo a fare, maggiore sarà la probabilità di avvistarli, o di sentirli camminare e correre poco distanti una volta calata la notte. Non badano tanto a noi, ma è un momento delicato, per cui è essenziale ricordarsi di non disturbarli, e di godersi gli incontri con binocolo e macchina fotografica.
Il bramito fornisce informazioni utili anche ad una stima numerica delle popolazioni di cervi, in aumento dopo secoli, e, con un poco di pratica si può provare a distinguere i vari individui dalla voce.


Foto grande in alto del cervo che bramisce di Mattia Dori

Foto in alto: Cervo, Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A., foto di Alessandro Gruzza