Appunti per una giornata a Bresimo

di Lara Zavatteri

La Val di Bresimo, una delle vallate più selvagge del Trentino, si trova all’estremo nord-ovest della Val di Non, nella catena delle Maddalene. Le frazioni di Bevia, Bagni, Baselga e Fontana costituiscono assieme il Comune di Bresimo, posto a cavallo tra la Val di Non e la Val d´Ultimo, in collegamento con la piana di Merano e la Val Venosta.

Dal castello di Altaguarda (detto anche d’Altaguardia) in val di Bresimo, a 1280 metri d’altitudine, il castello più alto del Trentino, lo sguardo spazia per i monti e i paesi della valle di Non. È da lì che un tempo i nobili dominavano la vallata, godendo di un panorama unico e al contempo garantendosi una visuale perfetta in caso di attacco nemico: era infatti impossibile giungervi senza essere notati.

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Principale attrattiva della valle di Bresimo, il castello si raggiunge facilmente dalla strada prima della frazione di Baselga, nella zona del rio Castello, imboccando un sentiero nel bosco e percorrendo la strada per circa 50 minuti.

Poco prima di giungere al castello si trova Castel basso, oggi il Centro visitatori dell’area naturalistica d’Altaguardia, un tempo il maso dei Thun. Più su, su un’altura, il castello non è più integro, segnato dal tempo e dalle intemperie, ma dopo il restauro permette di comprendere la funzione strategica che questa struttura ebbe per secoli, se si tiene conto che la prima testimonianza dell’esistenza del castello è datata 1218 anche se si pensa risalga già al decimo secolo. Una tabella illustrativa spiega la storia del castello, i cui proprietari, dopo la vendita da parte di Manlio d’Altaguarda nel Quattrocento, furono i potenti conti Thun, proprietari di numerose residenze sia in val di Non sia in val di Sole, tra cui il famoso e frequentato castel Thun a Vigo di Ton.

Nel corso dei secoli l’edificio fu protagonista suo malgrado di rivolte contadine e di numerosi incendi che lo segnarono pesantemente tanto che in alcuni punti della struttura è ancora possibile scorgerne le tracce annerite, mentre l’abbandono vero e proprio dell’edificio si fa risalire al diciottesimo secolo, anche se, bisogna sottolinearlo, Altaguarda fu più un castello simbolo di prestigio che una residenza da utilizzare per i conti. Dalla seconda metà dell’Ottocento il castello è diventato proprietà del Comune di Bresimo.

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Poco più sotto, seguendo il sentiero, si scopre anche lo stagno del castello, un piccolo biotopo, pregevole microcosmo in cui la fauna vive indisturbata, mentre intorno al castello vi è un itinerario botanico ad illustrare le principali specie che crescono in questa zona.

La gita in val di Bresimo può proseguire alla scoperta delle attività un tempo base dell’economia locale, vale a dire la produzione della farina e la lavorazione del legno, entrambe rese possibili grazie allo sfruttamento dell’acqua del torrente Barnes. In zona, seguendo le ottime indicazioni sui pannelli, si può raggiungere l’unica segheria veneziana, cioè funzionante ad acqua, ancora attiva delle sei che una volta esistevano nella valle, qua e là ancora visibili anche se ormai in disfacimento. La segheria è utilizzata a scopi didattici-dimostrativi ma esternamente è visibile senza problemi: s’intuisce come ogni ingranaggio, ogni meccanismo si muove esclusivamente grazie alla forza dirompente dell’acqua, la stessa che fa girare ancora oggi la ruota di legno di un mulino restaurato, poco lontano dalla segheria.

Per concludere, presso i Bagni di Bresimo una tappa alla sorgente ferruginosa conosciuta già in passato e per chi è appassionato di storia dell’arte da non perdere il ciclo di affreschi a colori in 18 scene del ‘500 della cosiddetta “Kleine Passion” di pittori itineranti rinascimentali che si trova sulle pareti laterali della navale e sul parapetto della cantoria della Basilica di Santa Maria dell’Assunta in Balselga, chiesa romanica di origine altomedievale, rifatta in periodo gotico e durante il rinascimento.