di Michela Luise – L’Asineria LeDriadi - e Federica Aste – Associazione asinaMente Dell’asino ci colpiscono le orecchie lunghe, la pesante testa e le grosse labbra, il caratteristico ragliare. Nell’immaginario collettivo è pigro, cocciuto, ostinato fino alla stupidità. Quante volte abbiamo sentito e detto: “Non fare l’asino” e “Sei proprio un asino”. Ma questo pensare comune corrisponde alla realtà? Cosa sappiamo di questo animale che, per le sue caratteristiche di rusticità e resistenza, fu il compagno di lavoro ideale già degli antichi abitanti dell’Africa circa 6.000 anni fa, negli spostamenti rapidi e frequenti e nel trasposto di pesanti carichi attraverso le terre aride? L’antenato dell’asino, ma anche del cavallo, fu l’Heoippus o Hyracoterium, un animale grosso come un gatto che apparve sulla Terra circa 60.000.000 di anni fa. La sua evoluzione lo portò a crescere in statura e a diventare più agile. Circa 3.000.000 di anni fa le linee evolutive del cavallo e dell'asino si separarono. Il primo abitava in grandi branchi nelle praterie del Nord Europa e la velocità divenne la strategia per sfuggire ai predatori; il secondo viveva negli aridi e rocciosi territori sud sahariani, in piccoli gruppi per far fronte alla scarsità di cibo disponibile, sviluppò una maggiore agilità nelle zone impervie, un più acuto udito ed una vocalizzazione potente per poter, in caso di pericolo, avvisare gli altri gruppi. La sua lentezza e i suoi sensi sviluppati lo portano ad affrontare un evento inatteso non con un’irruente fuga ma cercando di capire come affrontarlo. Il culto religioso dell’asino - l'Onolatria - era praticato già nell’antico Egitto ed era rappresentato dal Dio Seth, Dio del Caos, raffigurato con la testa d’asino. Il latte d’asina veniva usato come prodotto di bellezza, sono famosi i bagni di Cleopatra. Nella mitologia greca e romana l’asino è onnipresente: accompagna Dioniso; la
di Michela Luise – L’Asineria LeDriadi – e Federica Aste – Associazione asinaMente Dell’asino ci colpiscono le orecchie lunghe, la pesante testa e le grosse labbra, il caratteristico ragliare. Nell’immaginario collettivo è pigro, cocciuto, ostinato fino alla stupidità. Quante volte